LA MELA MARLENE E IL BRUCO ALATO

Samuele Rosetti


Luca, un ragazzino di sette anni, viveva solo con suo padre, la sua mamma se la ricorda appena. Si era ammalata quando era piccolo, era andata in ospedale ma non le poterono garantire le giuste cure mediche. Non poco tempo dopo, il papà gli disse che la mamma era salita in cielo e non c’era modo di salvarla, di lì in poi Luca sognava di poter rendere felice come il padre una volta e un bel giorno, dietro casa di Luca, vicino un vecchio melo, ormai quasi secco, mentre cercava un nascondiglio per il suo vecchio pallone, Luca inciampò su una mela. Quella non era una mela come le altre, era di un rosso intenso, un po’allungata, sembrava quasi a forma di cuore. Luca la raccolse e il profumo di quella mela gli fece girare la testa. Sentì quasi il vento sussurrargli all’orecchio ‘’Marlene’’. A Luca venne subito l’acquolina in bocca, non aveva mai visto, in vita sua, una mela così gustosa. La mela era dolce e croccante ma appena dopo qualche morso, la buccia si aprì facendo un rumore leggero e ne uscì un bruco verde, ma non un bruco qualunque, questo aveva due alette trasparenti come quelle delle farfalle, ma sfavillanti come i colori dell’arcobaleno.
‘’ Sono Brillo, custode della mela dei desideri’’, borbottò il bruco.
Brillo spiegò che la mela Marlene poteva esaudire un piccolo desiderio ogni volta che veniva morsa, ma solo se il desiderio veniva da un cuore puro. Luca si sentì paralizzato, non sapeva se per la paura oppure per la curiosità, i bruchi mica parlano e questo aveva addirittura un nome tutto suo!
‘’Vuoi vedere la mia magia? ’’propose, mosse le ali e subito dal prato secco uscirono tante piccole lucette simili alle stelle. Luca si mise a ridere, poi chiese al bruco Brillo di far volare il suo pallone sopra al villaggio. Il pallone volteggiò come un aquilone. A Luca sembrò di sognare ad occhi aperti. Era da tempo che non vedeva una cosa così bella. Nel suo paese c’era la guerra, il suo villaggio era disastrato, case rovinate, strade che ormai erano solo di terra, i campi erano quasi tutti bruciati. Il lavoro non c’era più e allora ogni mattina venivano degli uomini con dei camion e caricavano chi voleva lavorare. Il papà di Luca andava ogni mattina, diceva che tra poco avrebbero avuto i soldi per partire. Avrebbero preso una piccola barca, dove nessuno controlla i documenti e dove possono salire tutti. Avrebbero attraversato il mare e sarebbero arrivati in un nuovo paese. Un paese, diceva il papà, dove non c’è la guerra, dove nelle case c’è l’acqua, dove i bambini vanno a scuola e hanno vestiti e ai piedi portano scarpe nuove. Luca pensando al suo papà chiese a Brillo: ‘’Ho bisogno di un desiderio, devo aiutare il mio papà, così passerà più tempo con me’’. Mentre il sole tramontava, Brillo si posò sulla spalla di Luca e disse: ”Ricorda, piccolo amico, non smettere mai di sognare e di sperare. Io ora ti devo lasciare, ma prima ho intenzione di darti ciò che mi hai chiesto” in un attimo i campi bruciati dalla guerra tornarono ricolmi di col

Beschreibung

La mela dei desideri


Inspiration

La mela nella letteratura