25 ottobre 2025

Giulietta Lamberti


Dal sedile posteriore vedo scorrere il nastro d’asfalto, sembra infinito, tra auto che sfrecciano in questa domenica di un autunno così mite, molto diverso da quelli della nostra infanzia. Abbiamo appena superato la provincia di Trento e ora continuiamo in direzione di Bolzano dove usciremo e ci immergeremo nell’immensità della Val Venosta. La mia amorevole nipotina alla mia destra si è addormentata mentre mio marito osserva scorrere i paesaggi dal finestrino. Siamo in auto con nostro figlio maggiore e la moglie, ci accompagnano in questa gita organizzata da me alla scoperta di quel gustosissimo frutto tondo. E’ già da un po’ di tempo le mele sono entrate nella mia quotidianità, da quando ho iniziato ad andare a raccoglierle presso una famiglia di frutticoltori. Ho scoperto un mondo nuovo fatto di : Granny Smith, Fuji, Gala, Golden, Pink Lady ognuna con metodi diversi di raccolta, diversi passaggi per le infinite file raccogliendo sempre le più mature, fino all’ultimo quando si raccoglie tutto e i rami rimangono solo con le foglie. Si usa una macchina rialzata per arrivare a quelle in alto e un trattore con i cassoni dietro per riempirli con quelle più in basso, la manodopera è molto importante perché serve molta delicatezza e garbo per staccarle dal ramo, basta pochissimo per segnarle. Mi sono ritrovata così con molta disponibilità di mele e allora ho provato ad usarle in cucina, come primo con un buon risotto o una vellutata con una mela aggiunta alla zucca e alla patata. Per finire mele a tocchetti passate con il burro e un pizzico di cannella per accompagnare salsicce e costine per ogni palato sopraffino. E ora che arriveremo in queste zone ritroveremo mille mele e solo con un nome le classificheremo “Le Marlene.”

DESCRIZIONE

Il nostro viaggio verso le mele Marlene


ISPIRAZIONE

Il lavoro che sto svolgendo ora mi ha ispirato: la raccolta delle mele